AL CENTRO DI ROMA. STORIA, ARTE, ARCHITETTURA E ARCHEOLOGIA
Rassegna a cura di Edith Gabrielli
Ciclo Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri, a cura di Marina Formica, professore ordinario di Storia Moderna, Università di Roma Tor Vergata
CONFERENZA
Brigitte Marin, direttrice dell'École française
presenta
Alle origini dell’École française de Rome: saperi umanistici, collaborazioni internazionali e sociabilità romana.
introducono
Edith Gabrielli e Marina Formica
Com’è noto, Roma è un luogo eccezionale per la concentrazione di istituzioni accademiche straniere. La conferenza si propone di analizzare le circostanze che hanno portato alla creazione dell'École française de Rome, un istituto di ricerca e formazione alla ricerca in storia, archeologia e scienze sociali. Fin dai primi anni della sua esistenza, il destino di questa istituzione nazionale è stato plasmato dal potenziale di collaborazione scientifica offerto dalla città di Roma, dai legami instaurati con la società locale e dalla sua ubicazione a Palazzo Farnese, ove l'École convive con l'ambasciata di Francia in Italia da centocinquanta anni. Più specificamente, tre decreti successivi, emanati tra il 1873 e il 1875, riflettono appunto la lunga relazione vissuta dalla Francia con Roma e con le sue antichità, lo sviluppo delle conoscenze archeologiche e le vicende politiche internazionali.
Brigitte Marin è direttrice dell'École française de Rome dal 2019 e docente ordinaria di Storia moderna all’Università di Aix-Marseille, directrice d’études all’École des hautes études en sciences sociales e socia straniera dell’Accademia di Scienze morali e politiche della Società nazionale di Scienze, Lettere e Arti in Napoli. I suoi studi riguardano la storia urbana, sociale e culturale dell’Italia moderna, e più specificamente quella della città di Napoli nel XVIII secolo.
Una capitale internazionale: Roma e gli stranieri, a cura di Marina Formica, professore ordinario di Storia Moderna, Università di Roma Tor Vergata
Multietnica nell’età imperiale e poi, dal Cinquecento in avanti, unanimemente riconosciuta come “plaza del mundo”, Roma rappresenta ancora oggi un unicum nel mondo per l’eccezionale rete di presenze istituzionali estere nel campo culturale dislocate in città. Attualmente, l'Unione internazionale degli istituti di archeologia, storia e storia dell'arte di Roma riunisce infatti 38 istituti, di cui 26 stranieri, provenienti da 19 nazioni diverse. Prendendo atto di queste caratteristiche particolari, il VIVE intende proporre un ciclo d’incontri volto a scandagliare le peculiarità storiche e artistiche di talune comunità “straniere”, al fine di evidenziare la circolarità e gli scambi e che tali innesti hanno determinato nella storia della Capitale a livello di conoscenze e di tecniche, di lingua e consumi, di gusti e di sapori, d’informazioni e di saperi.
Per scoprire tutti gli appuntamenti della rassegna:
vive.cultura.gov.it