Antico/moderno: attualità di un'antitesi
Panoramica
Al Centro di Roma. Collezionismo d'arte, Letteratura italiana ed europea, Letteratura latina al Museo Nazionale Romano
Rassegna a cura di Edith Gabrielli
Ciclo Antico Moderno: viaggio nelle letterature europee
CONFERENZA
Mario Barenghi, Professore Ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea
presenta Antico/moderno: attualità di un'antitesi
introducono
Edith Gabrielli e Gabriele Pedullà
Abstract
Per svariati secoli, l’antinomia antico/moderno ha costituito un importante strumento di interpretazione dei fenomeni letterari e, in genere, dell’evoluzione culturale: un riferimento pressoché obbligato per ogni riflessione teorica di ampio respiro, a fronte di una presenza più esile e discontinua di altri termini oppositivi rispetto all’Occidente moderno, spesso confinati alla dimensione della moda (dalle turcherie e cineserie settecentesche fino al primitivismo delle avanguardie del Novecento, attraverso il japonisme dell’entre deux siècles). Ai nostri giorni l’opposizione fra antico e moderno, costitutivamente eurocentrica) sembra aver perso funzionalità, anche per il grave indebolimento del senso della storia presso le giovani generazioni. C’è qualcosa che la può sostituire? O non è più tempo, oggi, di antinomie?
Biografia
Mario Barenghi (Milano 1956) insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università di Milano Bicocca. Si occupa di narrativa degli ultimi secoli, di teoria letteraria. Gli ultimi volumi che ha pubblicato sono Poetici primati. Saggio su letteratura e evoluzione (Quodlibet, 2020) Il chimico e l’ostrica. Studi su Primo Levi (ivi, 2022), In extremis. Il tema funebre nella letteratura italiana del Novecento (Carocci, 2023), Calvino politeista. Studi per anniversari (ivi, 2024).
Antico Moderno: viaggio nelle letterature europee
A cura di Gabriele Pedullà, Professore ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Roma Tre
Antico e moderno. La letteratura, non solo italiana, si colloca su questo doppio asse: la forza modellizzante della tradizione e le sue contestazioni radicali; il culto del passato e il gusto della sperimentazione; le lunghe stasi e i momenti di accensione bruciante, ma anche – su un piano completamente diverso – l’eterna battaglia tra il mondo che c’è, quello che c’è stato e quello che potrebbe esserci. Usare questa coppia concettuale è dunque un modo per attraversare la poesia, la prosa e il teatro di ieri ma anche per riattivare il nesso tra presente, passato e futuro su cui si fonda ogni esperienza artistica originale, con uno sguardo sul domani. Perché, come ha scritto la grande narratrice tedesca Anna Seghers (non pensando solo alla letteratura), “se non c’è più futuro, il passato è esistito invano”.
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Località
Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo alle Terme
2 Largo di Villa Peretti
00185 Roma Italy
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