AL CENTRO DI ROMA: Sul processo

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AL CENTRO DI ROMA: Sul processo

AL CENTRO DI ROMA. STORIA, ARTE, ARCHITETTURA E MUSICA Sul processo con Giuseppina Grasso Cannizzo

Di VIVE | Vittoriano e Palazzo Venezia

Quando e dove

Data e ora

gio 27 apr 2023 18:00 - 19:30 CEST

Località

Palazzo Venezia via del Plebiscito 118 00186 Roma Italy

Informazioni sull'evento

  • 1 ora 30 minuti
  • eTicket mobile

AL CENTRO DI ROMA. STORIA, ARTE, ARCHITETTURA E MUSICA

Rassegna a cura di Edith Gabrielli

Ciclo Architettura nel Disegno per Immaginare e Costruire. L’habitus che risiede nella mente dell’architetto a cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, "Sapienza" Università di Roma

CONFERENZA

Giuseppina Grasso Cannizzo, Architetto

presenta

Sul processo

introducono

Edith Gabrielli e Orazio Carpenzano

Una risma di fogli di carta volati via, una folata di vento ed un uomo che li insegue: è un lavoro di Jeff Wall ed anche un dipinto di Hokusai. Mi viene in mente questa immagine, perchè forse può spiegare che cos'è il processo che si innesca nel momento in cui devi dare forma ad un nuovo progetto. I fogli sono in parte già usati ed in parte bianchi, nel momento in cui ricadono a terra ti accorgi che alcuni contengono misure, norme, appunti, desideri, richieste... A questo punto, come facevi da bambino dopo avere catturato gli insetti, sei costretto ad esaminare, separare, classificare e registrare tutti i fogli secondo una procedura che, di volta in volta, stabilisci a priori. Individui le differenze, stabilisci relazioni, dividi i dati disponendoli nelle cartelle: una cartella può contenere solo misure, un'altra solo desideri, un'altra solo fogli bianchi; ma puoi decidere di suddividere le singole cartelle in più sezioni in cui disporre insieme un desiderio, la misura del desiderio, e la norma che determina l'altezza minima consentita per vivere nel desiderio. Adesso, hai un quadro più preciso della situazione: la cartella dei fogli bianchi e le cartelle ordinate di fogli usati. Puoi fare un'ulteriore verifica sulle cartelle dei fogli usati: elimini, metti in evidenza, metti temporaneamente da parte e poi fissi gli obiettivi ed i limiti di un progetto ancora inesistente. Metti definitivamente da parte le cartelle dei fogli usati ed apri la cartella dei fogli bianchi: è necessario individuare la soluzione strategica che risolve, mette in relazione ed organizza il contenuto delle cartelle dei fogli usati. A questo punto prende forma il progetto: unoacento, unoacinquanta, unoaventi, unoauno; ogni grado di approfondimento richiede nuove verifiche. Alla fine non ci sono più fogli bianchi, ma solo fogli di progetto. Comincia l'edificazione. Sono emersi fatti imprevisti, forse alcuni fogli usati contenenti informazioni importanti sono volati via, bisogna procedere alla stesura delle modifiche. E poi ancora verifiche, modifiche, verifiche... L’edificazione si conclude nel momento della verifica finale, quando l'edificio di fogli di carta ha preso forma e comincia ad assolvere alle necessità per cui è stato pensato. l fogli di carta sottoposti all’azione del tempo, dell’occupante e di circostanze impreviste vengono spiegazzati, stirati, piegati, colorati, incollati, squarciati, forati, tagliati. La carta accetta la propria fragilità e ridotta, alla fine della sua vita, in frammenti si ricompone in nuovi fogli bianchi da utilizzare per dare forma ad un nuovo possibile progetto.

Giuseppina Grasso Cannizzo, dopo la laurea fino al 1980, si dedica prevalentemente all’attività didattica affiancando il prof. Franco Minissi al corso di Restauro dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Nel 1980 si trasferisce a Torino dove collabora con la Fiat Engineering al progetto di ricostruzione dei centri storici in Basilicata. Dal 1986 vive in Sicilia. Nel 2005 e nel 2012 vince il RIBA Awards/EU. Nel 2012 viene insignita della Medaglia d’Oro alla Carriera assegnata dalla Triennale di Milano. Nel 2008 è fra i cinque architetti invitati al concorso per la curatela e l’allestimento del Padiglione Italiano della XI Biennale di Architettura Di Venezia. Nel 2016 la giuria della XV Biennale di Architettura di Venezia le assegna la Menzione Speciale per l’installazione Onore Perduto con cui partecipa alla mostra Reporting from the front curata da Alejandro Aravena. Nel 2018 partecipa alla mostra FREESPACE curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, XVI Biennale di Architettura di Venezia. Nel 2019 le viene conferita la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Edile – Architettura dall’ Università degli Studi di Catania. Nel 2021 vince il Premio alla Carriera INARCH Nazionale, entra a fare parte della Accademia Nazionale di San Luca e vince il Premio Italiano di Architettura per il migliore edificio _ Triennale di Milano _ MAXXI. l’installazione Onore Perduto con cui partecipa alla mostra Reporting from the front curata da Alejandro Aravena. Nel 2018 partecipa alla mostra FREESPACE curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, XVI Biennale di Architettura di Venezia. Nel 2019 le viene conferita la Laurea Honoris Causa in Ingegneria Edile – Architettura dall’ Università degli Studi di Catania. Nel 2021 vince il Premio alla Carriera INARCH Nazionale, entra a fare parte della Accademia Nazionale di San Luca e vince il Premio Italiano di Architettura per il migliore edificio _ Triennale di Milano _ MAXXI.

Architettura nel Disegno per Immaginare e Costruire. L’habitus che risiede nella mente dell’architetto, a cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, "Sapienza" Università di Roma.

L’architettura è fatta di cose ideate grazie al progetto; essa struttura le relazioni tra ogni persona e lo spazio in cui essa è situata e/o di un insieme di persone con l’ecosistema in cui essi vivono. Se il progetto vale come prefigurazione, tale anticipazione, prima di essere qualcosa di materiale, è il frutto di un’attività intellettuale speculativa. Il grande Vincenzo Scamozzi precisa il rapporto tra ideazione, progetto ed esecuzione con magnifica chiarezza. L’edificio è «un habito scientifico che risiede nella mente dell’architetto»; il ductus grafico progettuale è dunque il mezzo con cui l’architetto comunica la propria «invenzione», ossia quella forma di pensiero attraverso cui egli immagina (Precognizione) di comunicare e costruire ciò che ancora non c’è: il futuro. Per fare questo l’Architetto deve assumere il Disegno come struttura complessa e misteriosa di una grande interrogazione che tiene insieme la centralità del progettare componendo con il progettare teorizzando. Nel fare questo, inevitabilmente chi disegna l’Architettura, anche attraverso il disegno automatico, è costretto a ragionare su senso della “precisione descrittiva”, ad imbattersi in quell’inevitabile “labilità interpretativa” e a riflettere sull’ “approssimazione narrativa”. Ecco l’importanza dell’Idea-Immagine, cioè del formarsi e dell’evolversi delle tecniche d’invenzione o dei modi, dei linguaggi delle culture, sempre in tensione tra il pericolo di un ritorno a una esiziale Babele e l’avvento di una vitalistica Pentecoste.

Per scoprire tutti gli appuntamenti della rassegna:

vive.cultura.gov.it

Info sull'organizzatore

Benvenuti nella pagina ufficiale dell'Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia (VIVE) | Welcome to the official account of the Istituto Vittoriano and Palazzo Venezia (VIVE).

Info e prenotazioni gruppi: 0632810960 o vi-ve.prenotazioni@beniculturali.it