AL CENTRO DI ROMA: Giovanni XXIII e il Concilio Vaticano II, con A. Melloni
Data e ora
AL CENTRO DI ROMA. STORIA, ARTE, ARCHITETTURA E MUSICA Giovanni XXIII e il Concilio Vaticano II con Alberto Melloni
Informazioni sull'evento
STORIA, ARTE, ARCHITETTURA, STORIA E MUSICA AL VIVE
Rassegna a cura di Edith Gabrielli
Ciclo Storie di Roma, storie d’Italia, a cura di Francesco Benigno, ordinario di Storia Moderna, Scuola Normale Superiore di Pisa
CONFERENZA
Alberto Melloni, Professore ordinario di Storia del cristianesimo, Universitas di Modena-Reggio
presenta
Giovanni XXIII e il concilio Vaticano II
Gaudet Mater Ecclesia: così con una mezza citazione dell’exultet pasquale Giovanni XXIII apre il “suo” concilio, l’11 ottobre 1962. Parla 38 minuti scarsi. Pochissimi capiscono la portata epocale di quel discorso – di cui la sera replica alcuni nodi parlando alla folla in piazza della luna che “si è affrettata stasera” e mandando una carezza ai bambini: ma quel giorno è la chiave del Vaticano II. Papa Roncalli fissa in esso obiettivi e distinzioni che ancora oggi – nonostante la lunga frenata del papato postconciliare e la lunga accelerazione di quello bergogliano restano la sfida aperta per la chiesa cattolica, le chiese cristiane, il mondo che le guarda con un disinteresse pieno di attese insoddisfatte.
Alberto Melloni Linceo e Chief Scientific Advisor della Commissione Europea, è Ordinario di Storia del cristianesimo nell’Università di Modena-Reggio E., titolare della Cattedra Unesco sul pluralismo religioso e la pace dell’Università di Bologna e segretario della Fondazione per le scienze religiose; ha scritto sul concilio e sulle istituzioni del cattolicesimo romano e curato edizioni critiche di fonti per il Corpus Christianorum, per i Meridiani, e per l’edizione nazionale dei diari di papa Giovanni.
STORIE DI ROMA, STORIE D’ITALIA
a cura di Francesco Benigno, ordinario di Storia Moderna, Scuola Normale Superiore di Pisa
Alcuni uomini e donne hanno lasciato un’impronta nella storia di Roma e d’Italia. Personaggi di spicco, leader di partito, papi e imperatori, e non solo. Abbiamo chiesto ad alcuni importanti storici e storiche d’Italia di raccontarne le vicende grandiose e avvincenti o dolorose e drammatiche, ma sempre destinate a segnare una traccia nella memoria della città e del paese. Tra loro veri e propri giganti come Federico Barbarossa e Napoleone Bonaparte, cortigiane ambiziose come Olimpia Maidalchini oppure donne comuni, ma indemoniate, come Veronica. Assieme a loro intellettuali centrali nella storia d’Italia, come Benedetto Croce o capi di partito amati e rispettati, come Enrico Berlinguer o infine pontefici riformatori, come Giovanni XXIII. Tutti e tutte decisivi nel segnare – proprio nel rapporto con Roma - il solco ambiguo e affascinante tra storia e memoria.
in collaborazione con
Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea
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