AL CENTRO DI ROMA: Genealogia eretica

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AL CENTRO DI ROMA: Genealogia eretica

AL CENTRO DI ROMA. STORIA, ARTE, ARCHITETTURA E MUSICA Genealogia eretica con Gianluca Peluffo

Di VIVE | Vittoriano e Palazzo Venezia

Quando e dove

Data e ora

gio 14 set 2023 18:00 - 19:30 CEST

Località

Palazzo Venezia via del Plebiscito 118 00186 Roma Italy

Informazioni sull'evento

  • 1 ora 30 minuti
  • eTicket mobile

AL CENTRO DI ROMA. STORIA, ARTE, ARCHITETTURA E MUSICA

Rassegna a cura di Edith Gabrielli

Ciclo Architettura nel Disegno per Immaginare e Costruire. L’habitus che risiede nella mente dell’architetto a cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura "Sapienza", Università di Roma

CONFERENZA

Gianluca Pelluffo, Architetto

presenta

Genealogia eretica

introducono

Edith Gabrielli e Orazio Carpenzano

Noi apparteniamo.

Noi apparteniamo a una genealogia.

Questa genealogia è fatta di volti e paesaggi.

Questa genealogia è un peso, che è il peso della Storia e della Bellezza.

Il nostro compito, profondamente etico, è di mettere in contatto il sentimento personale con il sentire collettivo, con il sentimento di una comunità, di un popolo, di una città, di un paesaggio, di una storia. Questo avviene attraverso un’Architettura che sia Corpo fisico, portatrice di incontro, dialogo, contatto. Questo contatto fisico ha la materia come protagonista. L’Architettura è un corpo sessuato e dialogante. Il Corpo e la sua materia fisica e spirituale, visibile e invisibile, sono il nostro Diritto-Dovere alla Contemporaneità e al dialogo con la nostra Genealogia. L’Architettura appartiene a questo destino: l’Architettura Pubblica (perché tutta l’architettura è pubblica, in ogni sua forma), è il corpo percettivo capace di innescare il “chiasma” fra l’anima individuale e quella collettiva. Per questo fare Architettura è un atto politico. Per questo la ricerca di bellezza, intesa come forma di dialogo fra l’anima, lo spirito dei luoghi, del tempo, la collettività e gli individui, è un atto rivoluzionario. Rivoluzionario in quanto atto di conoscenza e condivisione.

Gianluca Peluffo architetto e dottore in progettazione architettonica, dal 2021 è Professore Associato presso la Facoltà di Architettura di KORE, Enna. È Accademico della Scuola delle Belle Arti di Perugia dal 2018 e, dallo stesso anno, è Visiting Professor d’Architecture presso l’ENAM, Ecole National d’Architecture de Marrakech. Per la sua attività culturale, nel 2003 è stato insignito del titolo di Benemerito della Scuola e della Cultura dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nel giugno 2017 ha fondato Peluffo&Partners. La sua sede principale di lavoro e accoglienza culturale, lo storico Studio di Lucio Fontana a Pozzo Garitta ad Albissola, rappresenta la scelta di continuità genealogica nella Contemporaneità, attraverso la pratica e la promozione del dialogo fra le Arti, l’Architettura e il pensiero

Architettura nel Disegno per Immaginare e Costruire. L’habitus che risiede nella mente dell’architetto a cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, "Sapienza" Università di Roma

L’architettura è fatta di cose ideate grazie al progetto; essa struttura le relazioni tra ogni persona e lo spazio in cui essa è situata e/o di un insieme di persone con l’ecosistema in cui essi vivono. Se il progetto vale come prefigurazione, tale anticipazione, prima di essere qualcosa di materiale, è il frutto di un’attività intellettuale speculativa. Il grande Vincenzo Scamozzi precisa il rapporto tra ideazione, progetto ed esecuzione con magnifica chiarezza. L’edificio è «un habito scientifico che risiede nella mente dell’architetto»; il ductus grafico progettuale è dunque il mezzo con cui l’architetto comunica la propria «invenzione», ossia quella forma di pensiero attraverso cui egli immagina (Precognizione) di comunicare e costruire ciò che ancora non c’è: il futuro. Per fare questo l’Architetto deve assumere il Disegno come struttura complessa e misteriosa di una grande interrogazione che tiene insieme la centralità del progettare componendo con il progettare teorizzando. Nel fare questo, inevitabilmente chi disegna l’Architettura, anche attraverso il disegno automatico, è costretto a ragionare su senso della “precisione descrittiva”, ad imbattersi in quell’inevitabile “labilità interpretativa” e a riflettere sull’ “approssimazione narrativa”. Ecco l’importanza dell’Idea-Immagine, cioè del formarsi e dell’evolversi delle tecniche d’invenzione o dei modi, dei linguaggi delle culture, sempre in tensione tra il pericolo di un ritorno a una esiziale Babele e l’avvento di una vitalistica Pentecoste.

Per scoprire tutti gli appuntamenti della rassegna:

vive.cultura.gov.it

Info sull'organizzatore

Benvenuti nella pagina ufficiale dell'Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia (VIVE) | Welcome to the official account of the Istituto Vittoriano and Palazzo Venezia (VIVE).

Info e prenotazioni gruppi: 0632810960 o vi-ve.prenotazioni@beniculturali.it